Fare gli auguri di natale travestito da Heisenberg può sembrare inappropriato e provocatorio. Eppure...

Premessa per i non teledipendenti: Walter White alias Heisenberg è il protagonista del pluripremiato serial cult Breaking Bad. Un tranquillo e incolore professore di chimica di un liceo statale della provincia americana  scopre di avere un cancro ai polmoni. La sua assicurazione sanitaria non copre la chemioterapia e allora decide di sintetizzare in labotatorio (cucinare come si dice in gergo) una droga molto potente, la metanfetamina e rivenderla per pagarsi le cure. E così diventa Heisenberg l'uomo che amate odiare più cult degli ultimi anni. 

Breaking Bad rovescia completamente gli schemi classici del racconto televisivo. Ogni tratto consolatorio viene eliminato. Walt White si trasforma in Heisenberg un po' come Jekyll diventa Hide, ma qui la pozione non è la ricerca della conoscenza o della giovinezza o del piacere, ma il dolore, la malattia, il cancro, la prova definitiva attraverso la quale in ogni racconto morale l'uomo rinasce, ritrova se stesso, si santifica e che invece il professor White utilizza per diventare uno spietato criminale.

Se in Lost (l'ultimo grande cult serial TV prima di Breaking Bad) l'avventura alla fine si riduce a un lungo e tortuoso percorso che porta al Paradiso, in Breaking Bad l'avventura è un viaggio nel profondo dell'Inferno senza ritorno e senza riscatto.

Ma tra Lost e Breaking Bad cosa è successo?  C'è stata la CRISI! La Crisi, mostro ben più oscuro dell'impalpabile nube nera di lost, cancro che attacca il capitalismo, non lo uccide, e lo trsforma in spietato criminale.

Ma la CRISI, non è solo rappresentata nei drammi.. 

In Two Broke Girls, sit-com che fino ad un paio di settimane fa apriva la programmazione pomeridiana di Italia Uno,  le due ragazze del titolo, Max e Caroline, lavoraro in una tavola calda a Williamsburg, bassifondi di Brooklin, dividono un appartamento e il loro obbiettivo principale è quello di arrivare a fine mese con i soldi sufficienti a pagare la pigione.

Gli sketch sono costruiti sul contrasto tra il pessimismo cosmico di Max (madre alcolista e drogata, padre sconosciuto, un imprecisato numero di disavventure sessuali di varia natura alle spalle) e l'ingenuità disarmante di Caroline (proveniente da una ricca famiglia di Manhattan caduta in rovina). Tra una battuta e l'altra, però, apprendiamo che nei bassifondi di Brooklin un lavoro solo non basta a pagarsi l'affitto, che l'assistenza sanitaria è un mito che pare riguardare solo gli impiegati che lavorano a Manhattan, che non ci si può permettere un'analisi per l'Herpes Genitalis si è ha paura di essere state contagiate, ecc.

E poi Mom che,  nel pomeriggio di Italia Uno ha sostituito How I met your mother (sit-com consolatoria dove tutto - nascere. morire, sposarsi divorziarsi, tradirsi - si fa con il sorriso sulle labbra, dove si possono prendere sbronze senza problemi di alcolismo, dove il male, semplicemente, non esiste).

In Mom una giovane madre divorziata con un figlio di dieci anni e una figlia diciassettenne incinta cerca di sopravvivere alle difficoltà quotidiane. Lavora come cameriera, ma il salario non basta. Per dividere le spese, ospita la madre (futura giovanissima bisnonna) con cui condivide un passato di alcolismo e dipendenza da droghe e la frequentazione degli alcolisti anonimi. Alla casa di Christy approdano saltuariamamente l'ex marito, frichettone senza arte nè parte che vive in un camion, il futoro genere e vari relitti umani raccolti per lo più alle riunioni degli alcolisti anonimi.

L'america cosolatoria di Happy Days, capace di sopravviverea se stessa e di rigenerarsi nei decenni successivi nelle tante sit-com famigliari, dove padri, madri e figlli, bianchi, colorati, latini ma soprattutto perfetti avevano iincarnato il benessere e l'eternità della classe media, è finità? 

Beh! Tanti auguri da Heisenberg, sperando, con tutto il cuore, che sia solo uno scherzo.